Non molto
tempo fa c'era un telefono che abitava con la sua
padroncina in una piccola e stretta mansarda di un alto
casermone, alla periferia di una grande città. Sirio,
questo era il suo nome, si sentiva molto ma molto solo:
la sua padroncina lavorava in centro e usciva di casa al
mattino molto presto, per ritornarvi a tarda sera;
durante il fine settimana poi usciva sempre con i
colleghi di lavoro, ed a casa, quindi, ci rimaneva ben
poco.
Pprima di
vivere con la sua padroncina, Sirio, aveva lavorato anche
lui in centro, in un grande ufficio commerciale. Tutti i
giorni chiamava e rispondeva a centinaia di telefonate,
tutte le segretarie gli volevano molto bene e ogni sera
lo ripulivano per bene, gli srotolavano il cavo della
cornetta e lo collegavano a K36, la vecchia segreteria
telefonica, insieme alla quale passava tutta la notte ad
aspettare le eventuali chiamate.
Ora invece
era la solitudine. La padroncina aveva acquistato un
nuovissimo e tecnologico telefonino e tutti gli amici la
chiamavano su quella linea. Forse voi non lo sapete ma
quando gli uomini parlano tra di loro al telefono anche i
telefoni si parlano. Fanno discorsi di ogni tipo e, cosa
meravigliosa, parlano un'unica lingua universale, in modo
tale che un telefono cinese può benissimo comprendere un
altro che lo chiama dall'Italia!
La vita
procedeva monotona come sempre e Sirio aveva incominciato
a contare le telefonate della padroncina: durante un
intero anno aveva chiamato soltanto venti volte e
risposto cinquantadue. In quel lunghissimo anno non era
successo proprio nulla, neanche un piccolo guasto tanto
da poter incontrare un tecnico della Telecom per una
veloce revisione, invece niente di niente. Le condizioni
di Sirio si stavano aggravando: anche i telefoni, forse
ancora di più degli uomini, soffrono la solitudine,
tanto da potersene ammalare.
Proprio
quando nessuno se lo sarebbe aspettato la padroncina
aveva acquistato un personal computer ed un bellissimo
modem con tante lucette rosse. Sirio sapeva bene che cosa
era un modem: un suo vecchio amico, un telefono svedese,
gli aveva parlato di queste strane macchine, molto simili
a loro, che invece di trasmettere la voce degli umani
trasmettono delle informazioni in codice. Dopo qualche
ora la padroncina, aiutata da un amico, aveva messo in
funzione il computer e acceso il modem , poi quando il
tutto sembrava funzionare per il meglio, aveva sollevato
dolcemente Sirio, lo aveva appoggiato sopra il modem ed
aveva scollegato la sua spina dalla presa della linea
telefonica.
Sirio si era
sentito gelare la testiera: "Ora è veramente
finita!", aveva pensato, "Adesso sono
scollegato dal mondo, sono diventato un
soprammobile!" Dopo pochi minuti però la padroncina
lo aveva ripulito tutto con un panno morbido inumidito e
collegato con un nuovo cavo al modem. Sirio si era
sentito rinascere e subito il modem si era presentato:
era una femmina, veniva dagli Stati Uniti e aveva un nome
che a tutti i telefoni suona bellissimo Sportster. Era
molto giovane e al suo primo lavoro. Subito Sirio si era
chiesto che rapporto si sarebbe instaurato tra lui,
vecchio telefono italiano, e quella strana scatoletta
straniera con tante luci, appena uscita dalla fabbrica,
tanto giovane ed inesperta. Sportster aveva detto a Sirio
che anche il computer lo salutava, si chiamava Pentium166
ma entrambi lo avrebbero potuto chiamare 166, solo lei
però avrebbe potuto parlare con 166 perché, come tutti
sanno, nessun computer può parlare direttamente con un
telefono. La padroncina aveva detto all'amico che il
personal computer, il modem e il telefono sarebbero stati
sempre accesi per ricevere fax, messaggi e telefonate in
voce e che Sportster avrebbe fatto anche da segreteria
telefonica.
Ora la vita
di Sirio è molto cambiata: giorno e notte Sportster
riceve telefonate che prontamente 166 registra sul suo
disco rigido, la padroncina passa molte più ore a casa
navigando in Internet e Sirio, sempre pronto a squillare,
non è più solo.
Tra Sportster
e Sirio è nato l'amore poiché, sia tra gli uomini che
tra le macchine, nessuna barriera può opporsi a questo
sentimento: nemmeno il colore della pelle o il marchio
della fabbrica!
Ogni volta
che fate una telefonata ricordate sempre che anche i
telefoni parlano tra loro....e lo faranno ancora per molti e molti anni.
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